HAIKU
Gli Haiku sono la forma poetica per eccellenza per descrivere il Giappone. Ne ho appreso la magia, la fugace e caduca immediatezza, proprio vivendo nella campagna giapponese, dove la bellezza è fatta di istanti, di piccole cose, di un silenzio rotto da una voce lontana, dalla brezza che muove le foglie di bambù tra cui si nasconde, dispettoso, un uccellino.
In tre righe nascono e vivono questi componimenti dell'anima, attimi di vita che diventano versi. Brevi storie, brevi assonanze, fugaci momenti legati al luogo e alla stagione, che si trova descritta tradizionalmente nell'ultima riga dell'Haiku. In genere sono composti da 17 sillabe (5-7-5)...o così, almeno, vorrebbe la tradizione. Non troverete sempre questa metrica, qui.
Gli Haiku del Desiderio
Al buio e al caldo
in silenzio, vicini.
la notte promette colori
Mi inganno, ti cerco
ed eri già qui
come l'Autunno
Sei sale, sospiro lieto.
Sei orizzonte
Luce quando sorridi
La luna lassù
a tratti illumina
il nostro destino incerto
Prometti
e non dimenticare:
ogni promessa è attesa.
Ogni parola
è unica, è preziosa
eppure ripetibile
Scivolo come piacere
come seta come sudore
(groviglio di mani e capelli)
Mi affido a te,
al tuo abbraccio,
mi riconosco nel tuo profumo
Cambiare stagione
dimenticare
di custodire un sogno
E lei una sera pensava a loro,
lei e lui.
L'oro.
Se dietro una nuvola,
un giorno.
Nascondersi, poi trovarsi.
Parlami dell'attesa
scomposta e febbrile
del piacere. Taci.
Dare un nome
alle paure, riconoscere
la loro ombra furtiva
La notte
sul sentiero umido
tracce sparse dai tassi
Un altro quando
più rassicurante di questo...
dentro a uno sguardo
22/04/12
Gli Haiku di una Primavera inattesa
Vivere di momenti
non abituarsi mai
alla bellezza
In viaggio
come le nuvole,
il tempo di un sospiro
Dolce declivio
di una collina.
Sinfonie silenziose
Un cigno nel bosco
si è perso coi pulcini
nel verde di un sentiero
La notte in ascolto.
Guariti dalle stelle
è tempo per esser felici
Finestre come occhi,
sguardi rivolti al cielo
attimi senza vento
La corsa
altro non è
che il sorriso dell'animale
Non tesse la tela
il ragno distratto,
la mosca è sua amica
Siamo i peggiori
i più temibili
avversari di noi stessi.
Abiti, abitudini
nemmeno il papavero
è più lo stesso
Indugiare in un ricordo
per non perderlo.
Soffiare sulla brace.
Abbracci
come spire di un serpente
freddo e procace oblio
Star bene ovunque,
non star bene in nessun posto,
chiare albe insonni
Dischiusi i petali
riposte le armi
sfiorarsi appena
Essere come l'onda del mare,
non conosce esitazione
sconfinata, prepotente, sola
08/01/12
Gli Haiku sul mare d'inverno a Istanbul
Sul sentiero di casa
il cuore si trova
pieno di dubbi.
Ridammi quel brivido che ti regalai.
Non lo meritavi.
Il silenzio di una delusione.
Non so spiegarti
di chiavi e serrature
che custodiscono i segreti del cuore
Le spezie maturate nel sole,
a cuocere nel risotto,
a colorare l'inverno.
D'eleganti illusioni
vestita non sorride, non parla
la pallida luna
Siamo quel che vogliamo ricordare.
Indossiamo scuse.
Giorni sempre più corti.
Si alza il vento dal mare
mi porta il profumo
del ricordo
Lontano, un rumore chiaro.
Rugiada che bagna la strada.
Per le foglie, è il risveglio.
Sole dal passo lento, a spicchi
dalla finestra.
Riflessi di un momento
Il canto dei muezzin
muove le tenda
una brezza leggera.
Anziane sdentate
masticano semi di girasole
nel cuore della città vecchia.
Un velo scuro ricopre il Bosforo,
l'oscurità della notte scivola,
e le navi di passaggio...
Vieni da me,
come flutto, come salsedine
come lo sguardo che indovina le forme sotto i vestiti
Le mura della città,
un gatto corre via,
una donna nasconde un segreto.
Profumo di carne arrosto,
vento gelido e sogni all'orizzonte,
parole già pronunciate
21/11/11
Gli Haiku del grigio Autunno
A pensarci che fiducia,
la foglia
a lasciarsi cadere così dall'albero
Spargi lo zucchero a velo
sulla torta
e pensi alla neve
Le onde grigie
di un mare ventoso.
Nebbia opaca di prima mattina.
Le travi di legno
il profumo del tempo
il silenzio austero delle colline
Sempre di corsa l'acqua
scorre, fugge via
Il pesce la insegue
Pioggia, tra gli alberi in schiera,
umida l'alba fredda
del mattino di Novembre
Dalla finestra della mia stanza
è entrata una foglia
che non conoscevo.
La quercia che non conosce i fiori.
e tu che conosci
i segreti del mio cuore
Il freddo arriva
come un tonfo lontano.
Pozze d'acqua immaginarie
Una nube grigia
il cielo sussurra
il suo malumore
Nel giorno più breve
dove si nasconde la lucciola?
Bagliori nel bosco.
Per ore ad ascoltare
il ruscello. Mormora
una foglia tra i flutti
L'inevitabile
La malinconia di un tramonto
che scende troppo in fretta
La lepre disegna mappe
e la talpa
ha occhiali spessi per leggerle
I gabbiani si cercano
a tutte le ore,
con grida acute. Sinceri!
Gli Haiku dello sguardo che cambia
Esita la fiamma
della candela, abbiamo tutti
bisogno d'ossigeno.
Si muta in sguardo
la parola mancata.
Silenzi.
Rinunciare.
Smarrire d'improvviso
la chiave
Sospiri,
tra le tazze di thé
una voluta di fumo.
Sassi bianchi nel parco
e bicchieri abbandonati.
La festa è finita all'alba.
Nuvole sospinte
da un vento azzurro,
giorni freschi di mare.
Il silenzio
di bandiere senza vento.
Immobili.
In realtà siamo
quello che vogliamo
ricordare. (pensieri)
Sul davanzale
due tortore grigie
a spasso gentili
Mi conduce un sentiero
verso l'alba.
Oh com'è breve, una notte.
Il dolore muta, cangia,
come un colore o come uno sguardo
rivolto verso il passato
Amore clandestino.
Un camion parcheggia
sul selciato scuro.
Preghiere segrete.
Identità nascoste.
Un biglietto ingiallito.
Voci. Ti seguo al tramonto
tra le mille salite
della città vecchia
Serba le favole migliori
per il freddo inverno, questi
sono gli ultimi giorni lieti d'estate
21/05/11
Gli Haiku di Primavera
Parole
il glicine ne sparge
di profumate
Calma, silenzio
di rosse mura
nel tempio
Porgi la mano
non attendi
nemmeno un respiro
non attendi
nemmeno un respiro
Mi sei lontano
e caro
come l'estate
Oscillano
le cime degli alberi.
Siamo solo di passaggio
gocce di pioggia
tra le rovine
Fili d'erba
gemme nel prato
gioielli smarriti
Tremo nel vento
come la foglia
mi nascondo.
Irrompe nel sogno
quel suono
d'una vecchia campana
Sandali di corda
correre veloce,
come la lepre
Studenti,
sorrisi nascosti
dietro alle divise
La voce
si tace
nel tramonto tiepido.
Margherite come sorrisi
e trifogli
in un manto umido
fiori sbocciano insieme
in silenzio...
Ricordi, gentili,
illudono le mie giornate.
Verrai?
Gli Haiku di fine inverno
Calore,
l'amata curva del corpo
tra le coltri del letto
Mattina.
Fumo sale dal fiume
che torna dalla montagna.
Per spiare
non servono gli occhi
ma l'immaginazione
Dipingere un discesa
è dipingere una salita.
Prospettive.
Non mi fido del gatto,
si aggira la notte
con occhi gialli di sfida.
Albero,
invidia del campo,
ombra breve dell'orto.
Fiori arancioni
brace
del prato
Neve
sul bambù
scesa senza far rumore
Freddo.
Il volto severo
di un ospite ingrato
Tracce che portano
chissà dove
si scioglieranno nella neve
Tra le mura immobili
costretti
dal freddo
Constatare le forme
nel grigio
crepuscolo
Notte
(nemica mia)
notte
Invano
ti attendo.
(non tardare)
Domenica
sotto una pioggia sottile,
sonno leggero
18/1/11
L'acqua scorre, via,
più lontano
del tempo
Pensosi
occhi scuri
come foglie di tè
In silenzio
ascoltare
il silenzio della notte.
Notturno.
Stelle nascoste
tra rami senza foglie.
Tace il vento.
Tra le foglie
un fruscìo.
Smettere di rincorrere
il destino,
farne il proprio compagno.
A ogni foglia
il vento sussurra
parole segrete
Fiori strappati
da mani inesperte,
serrature violate
S'incrociano gli sguardi
tra le assi (marce)
della staccionata.
Piccole mele rosse,
sul ramo
quale mano le coglierà...
Eppure conosco
ogni tuo battito del cuore,
di ciglia.
Di tutte le domande
una risposta
ha la Natura
Vacilla,
come goccia in bilico,
la certezza.
La luna disegna
un'ombra
sul muro delle case.
Se potessi
a sera
mi vestirei dei colori del fiume
29/12/10
Gli Haiku di primo Inverno
Il giorno divide,
la notte unisce,
fino all'alba.
Insonnia.
Ci tiene svegli, come alberi,
il vento.
Pensieri
tacciono
nel cuore di ognuno
Solitudine,
una finestra accesa
nella notte.
Le feste,
l'attesa,
rumori dalla cucina.
Passi sul selciato.
Non voltarti
(Batticuore)
Un profumo
ritrovato
nell'aria gelida
Sorrido.
Domani,
ricorderò chi sono.
Senza letargo
si aggira la volpe,
in cerca dell'inverno.
Freddo.
Fredda l'attesa
del freddo.
Nel giardino curato
silenzio, non un'erbaccia,
non un'altalena.
Petali al sole
radici nel ghiaccio
i fiori in inverno
Camminiamo
al buio
nella notte, una promessa.
Nella notte
una voce declama
versi antichi
Ho spesso confuso
la notte
col sogno
17/12/10
Ecco gli Haiku di fine Autunno…Fiordalisi nel campo
(mia madre sospira)
non ne crescono più
Il primo freddo.
Una sensazione familiare,
schiaffo, carezza.
Sul foglio
il silenzio
di una pagina bianca
Le patate friggono
il pesce è nel piatto.
Profumo di prezzemolo.
Nel bosco di Bambù
s’è smarrito il pettirosso.
Bacche rosse.
Ho scordato i nomi
e il colore degli occhi.
Vuote scatole di cioccolatini.
Bugie…
(sguardo assente
mani fredde)
Mattina.
C’erano colline e nebbia
tra la nebbia
Chino sul campo
il contadino,
fumo di stracci e foglie
Palestra illuminata.
Occhi a scrutare dai vetri.
Pioggia sul campo da tennis.
Nebbia,
nebbia.
Come ricordi senza profumo.
Non piove più.
Pozzanghere al sole
come specchi.
Una baracca di attrezzi
dimenticati
è la casa del riccio
Rosse, non più gialle
le foglie ai piedi del tempio.
L’oro si tramutò in rame.
Sbocciano
gardenie rosa.
È un caldo Dicembre.
Le foglie di Ginko
al vento,
come ventagli.
10/12/10
I miei primi Haiku d'Autunno
Tramonto.
Colori che ho sognato
Molto tempo fa
Tu tacevi
ma io
ti ascoltavo appena
Gemevo
nel sonno
ospiti inattesi
Dormire
a lungo sognare
di svegliarsi
Un corvo,
un palo della luce.
Solitudini.
Parole
dimenticate
ho pronunciato sottovoce
Vanità
un parrucchino da uomo
su una testa triste.
Rugiada
sui germogli di riso.
L’inverno li prenderà.
Foglie.
Ai piedi del tempio
l’autunno le sparge
Studenti in divisa
nel sentiero fra i campi
come i soldati
Uniformi stirate
una riga lucida
tra le scapole giovani
Your heart is cold
just like ice
it will melt
Maschere e attori
a teatro.
Bugie e letteratura.
Sugo di coniglio
nella pentola di coccio.
stivali sporchi di fango
La statua.
Venere del giardino,
pietra tra il muschio