Chimamanda Ngozi Adichie è una giovane scrittrice di straordinario talento. Ho divorato il suo bellissimo libro Metà di un sole giallo, ambientato nella sanguinosa guerra civile nigeriana; affascinante e terribile, pieno di sfumature e di colore, non parla solo della guerra. Racconta di corpi, di volti e di passioni; di errori e di scelte; racconta storie che animano il cuore di un'Africa che non conosciamo.
Avevo intuito, leggendo il libro, che anche lei, Chimamanda, doveva essere un bel personaggio, una tipa un po' straordinaria. Non mi ero sbagliata. Ho imparato a memoria il suo nome e oggi ho ascoltato questo straordinario discorso da lei tenuto, nel 2009, nelle aule del TED.
Parla dell'importanza di raccontare le storie, e spiega perché un'unica storia non è abbastanza. Non dobbiamo accontentarci: proprio da qui nascono le "caselle" e le "etichette" che tolgono dignità alle persone cui le applichiamo. Le nostre vite, le nostre culture, sono composte di molte storie che si intrecciano. Sentendo una storia unica su un'altra persona o su un'altro paese, rischiamo di cadere in gravi malintesi. Ecco di che cosa sono fatti i pregiudizi, le idee approssimative, gli errori di valutazione riguardo a tutte le culture diverse dalla nostra. Sottoscrivo ogni parola di questo racconto appassionante e sincero.
Solo una scrittrice poteva dirlo così: riappropriamoci del caleidoscopio che illumina le nostre vite, che sono fatte di luci e di ombre. E non accontentiamoci di un'unica storia. Mai.
Solo una scrittrice poteva dirlo così: riappropriamoci del caleidoscopio che illumina le nostre vite, che sono fatte di luci e di ombre. E non accontentiamoci di un'unica storia. Mai.
Qui, il link del discorso con i sottotitoli in italiano.
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