• Personaggi, storie e luoghi del Salento

    Oggi andiamo nel Salento, un luogo che ha fatto breccia nei cuori di chi vi si è avvicinato, che ha “tenuto” a sé chi ci è nato, come in un patto di sangue, con un fascino tutto nature


    Un po’ di storiepersonaggi e luoghi salentini: ce li racconta Barabara Vaglio in questo guest post; le foto che vedete sono di Valeria Crescenzi, appena tornata dal Salento.

    Ferzan Ozpetek
    Partiamo da un regista italo-turco che si è confrontato con la Puglia alla ricerca di nuove ispirazioni, lontano, anche solo per poco, da Roma. Un po’ di smarrimento iniziale, un sentimento che miscelava emozione e paura, il nuovo come l’altro o lo straniero, il meno familiare.
    Poi l’aggettivo "meravigliosa" e una condizione, derivata dall’incontro: folgorazione. Meravigliosa folgorazione, che arriva come un climax a sottolineare l’impennata di un sentimento, quella “levitazione” in aria prima non conoscibile. Il prodotto finale: il film Mine vaganti.


    Ferzan Ozpetek è riuscito a scovare preziosi angoli nascosti, evitando di restituire una Lecce da cartolina: piazzetta Carducci; Villa Materdomini che ha ospitato la famiglia Cantone (sulla via per Monteroni); Casa Famularo, in via Paladini; un palazzetto del Cinquecento con una terrazza che affaccia su un giardino privato sovrastato da un monumentale esemplare di ficus magnolioide; Palazzo Tamborino; piazza Sant’Oronzo; la Masseria Ceppano, nell’agro di Otranto (un rudere tra gli ulivi); Punta della suina a sud di Gallipoli, dove è stata girata la scena di mare.

    Edoardo Winspeare
    Edoardo Winspeare è nato in Austria. Discende da un'antica famiglia originaria dello Yorkshire e trapiantata, dopo le guerre di religione, nel Regno di Napoli. I suoi familiari, a partire dal bisnonno Antonio Winspeare, si trasferirono definitivamente nel Salento nel 1869. È cresciuto a Depressa, una piccola frazione di Tricase in provincia di Lecce, nell'antico castello di famiglia. 

    Il regno dei Winspeare è Depressa, un nome che restituisce l’immagine triste di una donna confinata e incupita da tristi pensieri, un nome che si rivela interessante e modellabile per le storie che vi si possono intessere. Depressus, non victus, il motto sullo stemma di famiglia Winspeare.


    Edoardo, regista, sceneggiatore e attore italiano, racconta che da piccolo con il padre inventò una filastrocca: “Roma Roma caput mundi, sed Depressa secundi". Lui è indicato come “il portavoce”, motore o risultato di un Rinascimento in chiave barocca.

    Racconta: "Il fascino di questa terra è quello di tutti i finis terrae: una vitalità e una luce uniche. Eppure, nonostante il grande fermento, ha prodotto pochi artisti di fama internazionale. Mi limiterei a citarne due: Vittorio Bodini e Carmelo Bene". Eppure folgoranti, anche se due.
    Sostiene inoltre che il Salento non rischia di indossare le vesti del Chianti. Lì si puoi vivere senza parlare una parola d'italiano, in Salento invece devi conoscere anche il dialetto, perché c'è sempre qualcuno che ti chiede: "Comu stai? Favorisci qualche cosa?" - ovvero: "cosa posso offrirti?"

    "C'è una lunga tradizione, nella nostra famiglia, legata ai luoghi, al perché si sta in un posto e che cosa si può fare per migliorarlo", tiene a sottolineare.

    Carmelo Bene
    Carmelo Bene, dicevamo. Attore, scrittore, regista teatrale e cinematografico, portatore di incandescenti “folgorazioni”, nuove teorie artistiche, ultimo genio creativo che recitava allo stesso modo nelle cantine, sulle torri, nei palazzetti dello Sport e tra gli ori e i velluti della Scala. Ha composto anche un poema, ‘l mal de’ fiori”, ovvero un'occasione per scoprire che cos’è veramente la poesia. 

    Carmelo si è sempre ben guardato dal piacere alla gente, anzi spesso risultava decisamente antipatico e irritante con il suo atteggiamento da padreterno, una sorta di clown vizioso. “Era folle, completamente “pacciu”: questo si diceva di lui. La maschera di un genio che partì da Campi Salentina.



    Claudio Procopio
    Veniamo ad una storia di chi dal Nord è giunto al Sud e a noi si racconta. Inventore di giochi didattici e di società, musicista, compositore, scrittore, organizzatore di eventi, creatore di siti web, Claudio Procopio, 46 anni, milanese, è un "emigrante al contrario" che si è trasferito in Puglia, per seguire la moglie psicologa, accettando di buon grado anche il ruolo di "mammo".

    Dalla sua storia cogliamo alcune massime, come quella sulla lentezza. Lentezza che a Milano è percepita come un problema perché nessuno ha tempo da dedicare agli altri e a Lecce è invece una risorsa, perché si traduce in attenzione, disposizione all'ascolto, calore umano. Ma i tempi dilatati hanno anche il loro risvolto negativo, per esempio nell'erogazione dei servizi.

    Interrogato sulle "cose del Sud" di cui non potrebbe fare a meno, Claudio ci parla della bellezza: l'orizzonte con il sole accecante, la natura, il mare, i laghi… In Puglia c'è tutto. Ci sono posti ben tenuti come Lecce e Gallipoli, Maglie e GalatinaC'è Otranto.


    Per par condicio, però, parla anche delle cose che del Nord gli mancano: l'apertura e l'interesse nei confronti delle novità. Infine, afferma con serenità che non ritornerebbe indietro, aggiunge che le condizioni per realizzarsi professionalmente oggi bisogna inventarsele a qualsiasi latitudine.
    Abbiamo parlato un po’ del Salento e delle sue persone; passiamo alle sue risorse, altrettanto degne di nota.  

    I Vini
    Per dirne qualcuno: il Selva Rossa e il Patriglione, fil rouge di un itinerario enologico di grande spettacolo nel salentino diviso tra mare, cultura e shopping, lungo la Strada del vino


    Il tour nelle terre del Primitivo e del Negroamaro può toccare la Cantina sociale di Salice Salentino e, a pochi chilometri, la cantina sociale Vecchia Torre di Leverano, dove viene prodotto il Leverano Doc (
    medaglia d'oro a Vinitaly). Poi, la cantina sociale cooperativa Cupertinum, che per festeggiare i suoi primi 75 anni di vita ha prodotto un'etichetta Anniversario, ricevendo elogi ed encomi dalla stampa specializzata.



    Le Storie
    Un po’ di storie che, forse, raccontano meglio i posti: quelli che lasciano tracce, che ci conquistano, che assimiliamo a profumi e colori, che sono persone e luoghi d’incanto, limiti e grandezze. Ognuno di noi può scrivere la sua storia. Se vorrete restituircene una nuova dal Salento, non sarà che una ricchezza. Se vi interessa scoprire questa terra, per avere qualche idea su dove alloggiare, potete un'occhiata qui.



    guest post di Barbara Vaglio
    photo credit Valeria Crescenzi
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